Pandemia e progetto Tris in Nepal: si va avanti!

Il CoVid-19 non è un fenomeno solo italiano, come stiamo scoprendo, e ha messo in pausa o interrotto tantissimi progetti di cooperazione in tutto il mondo. Avendo preso un impegno coi bimbi di Satbise, però, non potevamo certo rinunciare al nostro progetto in Nepal!

Infatti, come abbiamo già scritto, da Gennaio è partito, in collaborazione coll’associazione Per i bambini di Satbise e la Uttargaya Public English Secondary School (UPESS) il progetto TRIS (Satbise Safe School) cofinanziato dai fondi 8×1000 della Chiesa Valdese e dal XV Premio Domenico Marco Verdigi .
Il progetto si prefissa di abbattere un edificio, il Blocco A, della scuola UPESS, gravemente danneggiato dal terremoto del 2015 ed inutilizzabile (oltre che pericolante), e ricostruirlo seguendo regole antisismiche e fornendo quattro aule sicure alla scuola; inoltre si completerà con delle formazioni sulla sicurezza e sui comportamenti da tenere in caso di terremoto, rivolte a bambini e docenti da parte del volontario Massimiliano Mori, vigile del fuoco e volontario di Per i bambini di Satbise.

L’emergenza odierna ci ha obbligati a ripensare alcune fasi del progetto, ma stiamo riuscendo a mantenerne intatto lo scopo. In Nepal l’epidemia non ha la diffusione che ha avuto in Italia (243 positivi confermati al 14 Maggio), e per fortuna nella regione in cui si trova UPESS non è segnalato ancora alcun caso. Ma le condizioni ospedaliere del paese non permettono di abbassare la guardia, ed il governo ha proclamato uno stretto lockdown.
Gli studenti sono quindi rientrati nelle proprie case, ma i lavori proseguono. Con un bando abbiamo individuato un’impresa edile che ha approvato il progetto e iniziato i lavori; l’abbattimento del vecchio stabile è stato completato già a inizio Marzo, e sebbene sia più difficile reperire i materiali, sono già state gettate le fondamenta del nuovo edificio, ed un ingegnere governativo ha controllato che progetto e lavori fossero regolari.

Nel frattempo, El Comedor ha deciso di integrare nel progetto un monitor locale, Binod Bhatta, assunto dopo un’accurata selezione fra curriculum e colloqui. Binod ha seguito i lavori fin da prima dell’inizio e ci aiuta a far sì che il progetto venga svolto nel modo più corretto, informandoci dei progressi, e formando i responsabili di UPESS sulle modalità di gestione finanziaria e rendicontazione corrette per il progetto. A marzo era prevista la prima missione di Monia d’Amico, una volontaria esperta in Project Management, ma a causa del lockdown il viaggio è stato annullato, e i compiti di cui si era incaricata sono stati assunti da Binod, che la sta sostituendo con grande professionalità.

Speriamo che le future missioni di monitoraggio, previste verso fine anno, si possano svolgere, e che gli studenti possano rientrare il prima possibile nella propria scuola. Quel che ci impegniamo a fare, però, è far sì che quando tornino ritrovino una scuola più accogliente, funzionale e sicura.