Un’altra Italia

Oggi vogliamo parlarvi di due episodi che ci hanno molto colpito perché testimoniano l’esistenza di “un’altra Italia”, di un paese cioé che non ha perduto del tutto la sua umanità e il senso della solidarietà verso chi si trova in difficoltà.

E che ci fanno sperare che il clima d’odio e di ostilità verso lo “straniero” che si è così ampiamente diffuso nell’ultimo anno e mezzo  possa essere in qualche modo contrastato.

Il primo è avvenuto il 16 Novembre a Modena dove il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha conferito la cittadinanza onoraria modenese a 216 bambini figli di stranieri.

“Noi oggi anticipiamo il Parlamento”ha dichiarato il primo cittadino durante la cerimonia.

I bambini sono tutti nati nel 2009 da genitori filippini, marocchini, cinesi, ghanesi, albanesi, moldavi, turchi, rumeni, pakistani, ucraini, algerini, etiopi, senegalesi o peruviani.

Alla cerimonia, svoltasi nella giornata che celebra i 30 anni della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, oltre al sindaco, ha preso parte  anche il presidente di Unicef Modena.

 Non si tratta della prima volta che il Comune di Modena compie questo gesto: nel 2018 i beneficiari erano i bambini dell’annata 2008 e così via.

Il fatto che sia il quinto anno che ci incontriamo conferma la volontà dell’amministrazione di Modena di insistere sulla via della promozione dell’eguaglianza e dei diritti ma è anche il segno che non abbiamo raggiunto il traguardo di una nuova legge, come speravamo”, ha affermato il primo cittadino in riferimento allo ius soli e allo ius culturae.

Proprio per  l’approvazione dello ius culturae è stata intanto organizzata il 29 Novembre a Roma una “marcia dei diritti”: i figli e le figlie di immigrati si sono dati infatti appuntamento davanti Montecitorio per chiedere di rottamare la vecchia legge sulla cittadinanza e di riconoscere il loro diritto di essere italiani.

Oggi lo ius culturae è al centro del dibattito politico grazie a più forze politiche che lo stanno sostenendo. È per questo che torniamo nuovamente in piazza, per ricordare alla politica quanto questa riforma sia necessaria per la crescita del nostro Paese e per il rispetto di chi in Italia ci vive e contribuisce al suo sviluppo, sia a livello economico, che culturale –si legge nell’appello del Comitato promotore del “Presidio ius culturae, italiani per cultura”.


 Lo ius culturae (italiani dopo 5 anni di ciclo scolastico con genitori stabilmente residenti) in confronto allo ius soli (italiani per nascita) è la riforma più condivisa all’interno di più forze politiche.  

E forse è  veramente giunto il momento di riconoscere il diritto di diventare  italiani a quei ragazzi i cui genitori risiedano stabilmente in Italia e che abbiano frequentato il primo ciclo di studi, senza il pavido timore di perdere voti.

Si legge infatti, sempre nell’appello “Chiediamo di non giocare più sulla pelle di bambini, bambine ed adolescenti che vivono una discriminazione burocratica nella scuola dell’obbligo“.

L’altro episodio è quello della coraggiosa operazione di salvataggio da parte della Guardia Costiera in occasione del naufragio avvenuto sabato 23 novembre, ad un miglio circa dall’isola dei Conigli, nei pressi di Lampedusa.

I militari hanno cercato di portare in salvo tutti, cominciando dai piccoli. Un  lavoro eccezionale da parte degli uomini della Guardia costiera che sono riusciti a salvare 149 persone, fra cui un bimbo di neanche un anno e un ipovedente. I dispersi dovrebbero essere una quindicina.

Questo evento, grazie alla telecamera frontale di un soccorritore, è stato registrato: il risultato è un video di poco più di un minuto che, con la forza delle sue immagini, in qualche  modo  ha aanullato la propaganda “cattivista” di chi non voleva far sbarcare le navi delle ONG o addirittura proponeva di bombardarle.

Nessun commento, nessuna autoesaltazione, solo parole concitate e grida mentre i salvagente volano  verso i naufraghi  e i marinai della Guardia Costiera sottraggono persone  alla morte.

E poi un marinaio che grida “Give me the baby!”  e le sue braccia che prendono il bambino in consegna dalla madre.

Per un bambino come quello – con una massa corporea così ridotta – bastano pochi secondi, basta sfuggire alla presa e respirare acqua a testa in giù, per morire annegato.

Ecco, l’Italia è fatta anche di gente così, che generosamente si adopera per salvare gli altri.

Qui il link al video

https://video.corriere.it/cronaca/migranti-video-guardia-costiera-salvataggio-bambini/e01e20e8-0f93-11ea-bd6b-b9b6fa42a1a4?refresh_ce-cp