Una rete solidale nata dal basso

“Mercoledì 27 marzo è stato notificato al Comandante della Mare Jonio il decreto di dissequestro della nave disposto dalla Procura della Repubblica di Agrigento. La nave era stata sottoposta a “sequestro probatorio” al fine di acquisire elementi utili alle indagini in corso. Compiuta l’investigazione a bordo, i giudici hanno deciso che non ci sono motivi per giustificare il sequestro della nave. La Mare Jonio quindi può riprendere a navigare per testimoniare cosa accade in un mare dove troppo spesso si muore senza che il mondo lo sappia e per effettuare eventuali altri soccorsi.
E’ ancora aperta invece l’indagine sul comandante della nave e sul capo missione per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per mancato rispetto dell’ordine, ricevuto da una nave da guerra, di fermare l’imbarcazione. Comandante e capo missione che sin dall’inizio delle indagini si sono giustificarli affermando che senza il loro intervento 49 persone avrebbero rischiato di perdere la vita o, cosa che molti migranti considerano peggiore della morte, sarebbero stati costretti a ritornare nei lager libici.


La nave Mare Ionio appartiene a MEDITERRANEA, un’Azione Non Governativa progettata e realizzata da varie organizzazioni e singole persone.
Si tratta di operatori e operatrici del sociale, di persone impegnate nella tutela dei diritti fondamentali, di ricercatori e ricercatrici impegnati nello studio dei fenomeni sociali, persone che hanno deciso, un anno fa, che non era possibile restare a guardare altre persone come loro morire nell’indifferenza.
Fanno parte del nucleo promotore, tra gli altri, l’Arci nazionale, ONG come Sea- Watch, imprese sociali quali Moltivolti di Palermo. Sostengono Mediterranea la CGIL nazionale, i sindaci di Palermo e Napoli, Greenpeace, l’Associazione Altro Diritto, Giuristi Democratici e tantissime altre realtà: i sostenitori sono 2983 e sono stati raccolti più di 600.000 euro.
Hanno deciso tutti insieme di creare una rete e di raccogliere i fondi per comprare una nave per monitorare, chiamare i soccorsi, aiutare se necessario.

Non dimentichiamo che dopo l’allontanamento delle navi delle Ong dal
Mediterraneo, una persona ogni sei tra quelle che fuggono dalla Libia muore nel silenzio.
Mediterranea non è una Organizzazione Non Governativa, ma, come detto sopra, un’Azione non governativa. E’ aperta a tutte le voci – laiche, religiose, culturali e sociali – e a tutti i contributi.
L’avvio del progetto è stato possibile grazie alla collaborazione con Banca Etica che ha concesso un prestito e la supervisione e il tutoraggio delle attività di raccolta fondi.
In un momento in cui nel nostro paese e in Europa si assiste ad un imbarbarimento delle coscienze (di chi ci governa ma anche delle persone comuni) che permette di tollerare ( e spesso apprezzare) che decine e decine di persone siano abbandonate a se stesse in mare, in violazione di precise norme internazionali, una rete nata dal basso come Mediterranea rappresenta un richiamo all’umanità e alla responsabilità individuale”


Per maggiori informazioni e eventualmente aderire e sostenere Mediterranea: https://mediterranearescue.org/

Maria Pia De Salvo

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