La scuola ai tempi del Covid-19

Roy continua il suo racconto sul Perù, soffermandosi questa volta nello specifico sugli effetti che la pandemia da Covid 19 ha avuto sul sistema scolastico


La pandemia ha provocato una crisi senza precedenti in tutti gli ambiti. 

Nella sfera dell’educazione, quest’emergenza ha dato luogo alla chiusura massiva delle attività in presenza nelle istituzioni scolastiche in più di 190 paesi con lo scopo di evitare la propagazione del virus e mitigare il suo impatto.

Molte delle misure che la regione di Puno ha adottato di fronte alla crisi sono legate alla sospensione delle lezioni in presenza a tutti i livelli, il che ha dato origine a tre campi d’azione principali:


1) la diffusione della modalità di apprendimento a distanza, utilizzando una varietà di formati e piattaforme;

2) il sostegno e la mobilitazione del personale e delle comunità educative;

3) l’attenzione alla salute e al benessere degli studenti e delle studentesse.


Nel seguente sondaggio realizzato a Caracoto, i genitori che vi hanno partecipato hanno affrontato alcuni argomenti su come sono riusciti a integrare l’educazione virtuale per i loro figli.

Da questo grafico possiamo vedere come la maggior parte dei partecipanti sia soddisfatta del ritorno alle lezioni in presenza, ma che il 42% ha ancora qualche dubbio «sul fatto che la tradizionale frequenza presenziale funzionerà davvero senza causare un aumento dei contagi da Covid 19».

I partecipanti hanno dato le seguenti motivazioni per la loro scelta:

a) «Ci rendiamo conto che gli studenti, specialmente quelli delle scuole materne ed elementari, non sono così limitati dai protocolli di sicurezza dato che la loro innocenza li porta ad avere comportamenti amichevoli (condividere il cibo, abbracciare insegnanti e compagni di classe) che potrebbero ulteriormente incrementare la diffusione della malattia e, sebbene sia necessario per loro socializzare e avere accesso alla ricreazione, questo è un aspetto che dovremmo prendere in considerazione».

b) «Noi, come educatori, non siamo ancora pronti a tornare a una cosiddetta normalità, non siamo ancora preparati alle conseguenze che può portare».

c) «Mi rassicura il fatto che l’educazione in presenza porti più conoscenza e socializzazione con i coetanei di mio figlio».

d) «Sono d’accordo perché la concentrazione non è la stessa in un’aula che in uno spazio a casa».

e) «Sono felice perché riporteranno le lezioni in aula e questo è un bene per i nostri bambini e le nostre bambine».

f) «Il divario creato dalla pandemia non è stato ancora chiuso; le persone che lavorano e studiano dovranno subire grandi cambiamenti».

La maggior parte dei genitori ha dovuto occuparsi delle questioni domestiche e di quelle educative, motivo che spesso ha portato a crolli emotivi. Tuttavia, una percentuale, seppur minore, è riuscita a partecipare attivamente all’apprendimento dei più piccoli.

In questa fase del sondaggio, le risposte erano divergenti. La maggior parte degli intervistati non era né soddisfatta né insoddisfatta della comunicazione tra insegnante e studente e una parte si è sentito insoddisfatta dell’educazione virtuale fornita.

Come fase finale del sondaggio, molti genitori hanno espresso le loro considerazioni positive e negative rispetto al periodo di pandemia.

1) «Mi sembra che questa pandemia ci abbia aiutato a imparare di più sulla tecnologia, a capire che siamo già in un’era di globalizzazione dove si può avere accesso a molte cose in tutto il mondo semplicemente avendo internet e un dispositivo elettronico, ma anche perché con questo cambiamento così drastico in alcuni ambienti educativi non è stato possibile soddisfare le aspettative di insegnamento poiché pochissime istituzioni hanno lavorato con la formazione a distanza da prima della pandemia».

2) «La stimolazione dell’apprendimento in campo tecnologico è un aspetto molto positivo, ma come conseguenza si è perso interesse e si è raggiunta la dipendenza da queste nuove tecnologie».

3) «La cosa positiva è che la nostra famiglia è diventata più unita e questo ci ha permesso di conoscerci di più. L’aspetto negativo è che il livello di apprendimento è diminuito».

4) «Ha aiutato a sperimentare nuove modalità di studio. Ha limitato i bambini nelle relazioni sociali, il che avrà un grande impatto negativo sulla generazione attuale».

Roy