Quasi giunta al termine del mio percorso universitario triennale, era giunto il momento di dedicarmi alla ricerca di un tirocinio curricolare, dove poter mettere in pratica ciò che avevo appreso fino a quel momento e soprattutto anche capire quali potevano essere le prospettive lavorative future. Un po’ confusa dalla quantità e diversità di enti, ho iniziato la ricerca e mi sono immersa nella realtà delle reti associative del terzo settore. Tra le proposte a Pisa e nella Regione, quella di El Comedor Giordano Liva mi è sembrata la più affascinante e la più aderente al mio percorso formativo, basato principalmente sullo studio delle disuguaglianze globali e la progettistica internazionale. Ho conosciuto la realtà dell’Associazione, prima attraverso il sito ufficiale e poi attraverso un incontro conoscitivo durante il quale ho subito capito che il tirocinio presso questo Ente sarebbe stata un’opportunità unica.
Così, finalmente a inizio 2023 è iniziato il mio periodo di attività. Fin dal primo giorno ho percepito l’accoglienza e la disponibilità da parte dei colleghi e delle colleghe nel farmi sentire parte integrante del gruppo. I miei compiti sono stati ben definiti e le competenze di Chiara e Nicola mi hanno permesso di espandere la mia conoscenza e apprendere in cosa consiste il lavoro pratico alla base dell’aiuto allo sviluppo. Nello specifico, il funzionamento degli apparati burocratici di gestione dei fondi necessari per la realizzazione dei progetti internazionali e la stesura di questi progetti sono stati apprendimenti essenziali. Sono stata coinvolta nella stesura del progetto Health-Tris da svolgere nella Uttargaya Public English Secondary School in Nepal e ho potuto imparare come scrivere un quadro logico, strumento fondamentale alla base del project management. L’organizzazione del lavoro svolto è stata facilitata grazie all’utilizzo di vari archivi, che mi hanno permesso di visionare documenti sui progetti passati e quindi di comprendere meglio la storia e la realtà dell’Associazione. Grazie al frequente scambio con i partner locali, ho potuto contribuire attivamente con la traduzione di documenti sia in lingua inglese che in lingua spagnola.
Quando la mia tutor Chiara mi propose il piano settimanale, mi accennò la possibilità di partecipare all’insegnamento nella scuola di italiano per migranti. Questa attività mi colpì subito e sapevo che volevo rendermi partecipe. Insieme ad altre colleghe e altri colleghi ho svolto lezioni di italiano di livello base, così come lezioni di alfabetizzazione, con un gruppo di persone che sentono la necessità di migliorare le proprie competenze linguistiche per facilitare l’integrazione. Ho apprezzato tanto le serate trascorse con persone di tutto il mondo: i tanti volontari dedicati totalmente all’insegnamento mi hanno trasmesso quella passione di aiutare il prossimo in modo diretto, che tra le montagne di libri universitari era andata un po’ persa. Ho potuto contribuire a questo progetto scambiando le mie competenze linguistiche con il dono e la soddisfazione che lascia l’incontro con altre culture. Tale attività è stato il perfetto compenso al lavoro d’ufficio.
Nonostante la breve durata, mi sento di dire che durante queste cinque settimane ho potuto approfondire la mia preparazione pratica ma soprattutto espandere il mio orizzonte personale.
Come afferma l’autore e uomo d’affari Harvey Mackay: «Ciò che abbiamo fatto solo per noi stessi muore con noi ma ciò che abbiamo fatto per gli altri e per il mondo resta ed è immortale», ed è proprio questa la motivazione che ho trovato alla base del lavoro svolto dai membri dell’organizzazione El Comedor e che mi porterò dietro per sempre.
Grazie,
Sara