Per me è difficilissimo iniziare a scrivere questo articolo. Devo dire che l’idea che questo percorso finirà mi mette già un po’ di malinconia, di quella zuccherina. A novembre dovrò lasciare questa scrivania e queste pareti così colorate, dovrò cominciare un capitolo nuovo portando con me tanta ricchezza nello zaino.
Fare il servizio civile per l’Associazione El Comedor Giordano Liva è stata la miglior decisione che potessi prendere in questo periodo della mia vita. Ho avuto occasione di conoscere persone interessanti, capaci, eterogenee, alcune in particolare sono state per me delle guide fondamentali in quello che è un percorso di formazione professionale e umana.
Il mondo dell’associazionismo mi sembra ancora un’attività di pochi che funziona per passaparola, ma le dinamiche che si vengono a creare in questo appassionato organismo sono sorprendenti. Le persone si aiutano fra loro, tutte e tutti hanno come obiettivo quello di creare una comunità e, chissà, magari una società più equa, più solidale, più aperta e anche e soprattutto più preparata e competente nel relazionarsi con il prossimo, da qualunque luogo arrivi.
Ben inteso, non è uno scopo facile da perseguire. A volte è facile scoraggiarsi, perdere la fiducia per tutte le difficoltà di questo mondo che è sempre più arrabbiato, che è ferito e sta esaurendo le risorse. La negatività e la disillusione predominano nelle nostre vite. È sempre più faticoso avere a che fare con gli altri e con noi stessi. Insomma, ci siamo un po’ persi, ma, ed è un ma bello grosso e sostanzioso, sotto a questa coltre grigia ci sono sorgenti di calore, di sorellanza e di fratellanza, di amore per la vita e per le cose belle. Ecco questo è quello che ho capito da quando lavoro per l’Associazione.
All’inizio pensavo di non avere le qualità giuste; quando sono andata al colloquio avevo paura di dare un’impressione sbagliata, di non convincere né loro né me stessa e invece poi mi è stata data fiducia e da lì ho creato amicizie, ho creato ponti pieni di radici forti e di fiori. Alcuni di questi ponti sono stati in particolar modo più significativi.
Ho conosciuto Chiara, compagna vulcanica, che ha condiviso con me tutto il percorso e che mi ha insegnato, attraverso passione e grinta, cosa vuol dire investire nei propri valori e portarli avanti lottando.
Nicola mi ha guidato, nei momenti dubbi e incerti è stata la mia luce, una luce che a gocce ha saputo distillare dentro di me quando ne avevo più bisogno. Nel mio Zaino, lui ha messo empatia, sensibilità e molta gioia.
Antonella, presidente dell’Associazione, e Guglielmo, vice presidente, mi hanno dimostrato quanta energia può nascere dalla perdita più grande: una mensa e una scuola che nutrono, aiutano e tutelano, dall’altra parte del mondo, il futuro di bambine e bambini che crescono e sbocciano. Sono loro che hanno dato vita a tutto e per questo li ammiro molto.
Nella pratica ho imparato a essere più organizzata e una cittadina più attiva, più coraggiosa nel prendermi determinate responsabilità. Fra le tante attività e progetti che manda avanti El Comedor, quella che mi ha davvero migliorata come persona è la Scuola d’Italiano. È sicuramente il progetto che mi mancherà di più in assoluto: ho scoperto che mi piace insegnare la mia lingua e dare la possibilità di comunicare, di esprimersi, di ascoltare racconti di paesi lontani e imparare tanto da queste persone. Si aprono canali di comunicazione inaspettati e quasi non riesco a contenere la soddisfazione che ci hanno dato i risultati di mesi e mesi di giochi, pennarelli, sorrisi, lavagne e cancellini. Approfitto per ringraziare Dario e Rosalba, compagni e insegnanti, due persone brillanti come i sorrisi che ho sempre visto loro indossare.
Dopo la fine ufficiosa di questa esperienza, la mia intenzione, senza ombra di dubbio, è quella di rimanere legata a El Comedor, come sostenitrice, volontaria e perché no, una collaboratrice se mai ci sarà necessità nei prossimi anni di andare a cooperare in Nepal o in Perù. Lascerò una valigia sempre pronta nell’evenienza 😊
Ringrazio tutte e tutti infinitamente!