Le case pollaio

Oggi vogliamo mostrarvi, attraverso un filmato molto significativo di Reptv, la sezione video del quotidiano La Repubblica, quali sono in Italia le condizioni abitative nelle quali molti migranti sono costretti a vivere.

I salari che la stragrande maggioranza dei migranti percepisce sono talmente bassi da non permettere loro di avere una casa tutta per sé; devono quindi necessariamente adattarsi a vivere insieme ad altri in abitazioni fatiscenti e sovraffollate.

La causa di tutto ciò è, come sempre, una legge ingiusta, la tanto criticata ma mai abolita Bossi-Fini, che prevede che il migrante, per poter entrare regolarmente in Italia ed ottenere un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, sia in possesso di un contratto di lavoro già prima della partenza dal proprio paese d’origine.

Condizione ovviamente irrealizzabile.

Non si può far altro, quindi, che entrare in modo irregolare ed autocondannarsi alla clandestinità. Clandestinità che, rendendo estremamente ricattabili i lavoratori stranieri, li condanna ad uno sfruttamento selvaggio sia in termini di orario di lavoro che di salari percepiti. E, di conseguenza, li costringe a vivere in case che non possono certo essere considerate degne di questo nome.