“Con bermuda ricamati color oro e scarpine lucide e pulite…”

Durante l’estate, come sempre, sono aumentati gli sbarchi di migranti sulle nostre coste. E, come sempre, le forze politiche xenofobe hanno cavalcato la paura “dell’invasione”, questa volta facendo anche leva sul timore del contagio da Coronavirus

Eppure illustri esperti hanno dimostrato come il pericolo di un contagio da parte dei migranti è pressocché nullo, dati i controlli effettuati e la quarantena obbligatoria, in confronto a quello derivante da chi torna dalle vacanze in paesi dove c’è stata un incremento notevole dei casi di positività.

Ma spesso la disinformazione finalizzata a generare sentimenti di ostilità nei confronti dei migranti segue strade più sottili e perverse. Leggiamo sulla cronaca locale del 30 Agosto del giornale Agrigento Notizie di bambini sbarcati a Lampedusa «con bermuda ricamati color oro e scarpine lucide e pulite…».

Ancora una volta gli organi di informazione si macchiano della colpa di un uso leggero e sbrigativo delle parole, senza rendersi conto (o forse se ne rendono ben conto!) delle pericolose conseguenze a livello del comune modo di sentire.

Molto significativi sono quei puntini sospensivi finali che, nel mentre sembrano evidenziare una perplessità, un’incertezza nel giudizio da parte del cronista, nello stesso tempo ammiccano  all’idea che chi fugge nel nostro paese non sta poi tanto male… 

Quel che il nostro cronista non sa  è, come dice Onofrio Dispenza sul giornale online Globalist è che «le mamme costrette a quel viaggio infernale dalla disperazione o perché in fuga dai regimi autoritari, quando mettono sulla barca i figli sanno che quello potrebbe essere il viaggio di una nuova vita o il viaggio dove si muore. E nell’uno e nell’altro caso vestono i figli a festa. Per l’appuntamento con la vita o con la morte».

E purtroppo di naufragi e di morti nel corso di questa estate ce ne sono stati ancora una volta tanti. 

Il naufragio avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 Agosto, e che ha coinvolto un gommone con a bordo 81 persone, ha spinto decine di  associazioni tra cui Nigrizia, Libera, Centro Astalli, i frati Comboniani, a prendere pubblicamente posizione con una lettera aperta che richiama alle proprie responsabilità l’Italia e l’Europa.

«E se fossimo noi ad affogare?» Così inizia l’appello con cui il mondo dell’associazionismo  intende «gridare tutta la propria indignazione» ed «esigere un cambio di rotta dell’Italia e dell’Europa, complici delle stragi, di fronte agli ennesimi crimini di omissione di soccorso».

Dopo aver ricordato che dopo la strage del 15 Agosto, in meno di una settimana ne sono avvenute altre tre, portando a 100 i  morti e a 160 le persone sparite, i firmatari della lettera sottolineano che «Non possiamo restare a guardare e a contare senza muoverci! È gravissimo che sia proprio l’Italia a finanziare la guardia costiera libica. Il governo italiano continua nei fatti le politiche di respingimento dei migranti violando il diritto internazionale che prevede l’obbligo di accoglienza dei profughi che scappano da guerre e da violazioni di diritti umani».

Anche  Papa Francesco ha fatto ancora una volta sentire la propria voce, sostenendo che «Dio ci chiederà conto di tutte le vittime dei viaggi della speranza; abbiamo a cuore la vita di questi fratelli e sorelle in pericolo e sentiamo più che mai il dovere di muoverci per evitare la prossima strage», richiamandoci alle nostre responsabilità e ricordandoci, con la solita chiarezza,  che chi mette a rischio la propria vita nel Mediterraneo lo fa perché costretto a fuggire da una situazione di miseria o di guerra intollerabile.

…Eppure c’è chi si permette di sottolineare che i bambini dei migranti indossano «bermuda ricamati color oro e scarpine lucide e pulite…».

Fonti: 

Avvenire del 27 Agosto

Agrigento Notizie del 30 Agosto 

Globalist del 31 Agosto 

per leggere l’appello “E se fossimo noi ad affogare”