Un video su cui riflettere

Alcuni giorni fa l’Avvenire e la Repubblica hanno pubblicato nelle loro edizioni on line un video che testimonia la disumanità a cui ci ha condotto l’applicazione del Decreto Sicurezza Bis.

Il video è stato realizzato dal fotografo Francesco Bellina a bordo della Mare Jonio, nave di Mediterranea Saving Humans, per conto delle due testate giornalistiche e dà conto di come il giorno 29 Agosto siano state effettuate le  operazioni di sbarco di 64 persone (bambini, minori non accompagnati e naufraghi “più vulnerabili”), da parte della Guardia Costiera a Lampedusa.

 A causa del divieto di sbarco imposto da Salvini alle navi delle ONG e della società civile, lo sbarco, come testimonia il video, è stato effettuato in modo irragionevole e in condizioni di assoluta insicurezza.

https://video.repubblica.it/dossier/migranti-2019/nave-mare-jonio-il-trasbordo-della-vergogna/342547/343137?ref=fbpr&fbclid=IwAR04p33CVhY8e7uVqs_HrdbquiSUsLj39x_HAeEybo2kliu_m84VqvO_Mx8

La nave è ad un passo dalla banchina ma, avendo l’assoluto divieto di attraccare, non può far sbarcare direttamente le persone sul molo, così gli uomini della Guardia Costiera sono costretti a mettersi in mezzo tra la banchina e la Mare Ionio e a passarsi  di mano in mano le persone per  farle scendere.

E’ mai possibile che persone che lo stesso Ministro dimissionario ( ma non troppo) ha riconosciuto come “vulnerabili” siano state costrette a sbarcare in queste condizioni di pericolo?

Sbarcati i 64, a bordo sono rimasti ancora 34 migranti ( e qualche giorno dopo 31 perché sono state fatte sbarcare altre 3 persone in condizioni gravissime) non ritenuti dalle autorità italiane “sufficientemente vulnerabili”.

Dopo tutte le sofferenze patite nei paesi di origine, nel viaggio attraverso il deserto, nei campi di detenzione libici e poi in mare, cosa altro bisogna soffrire per essere considerati vulnerabili a tutti gli effetti dalle nostre Autorità…?

Poche ore dopo è arrivato un appello da parte dei volontari di Mediterranea perché venisse urgentemente concesso alla Mare Jonio  di entrare  nel porto di Lampedusa: l’emergenza igienico-sanitaria che si era venuta a creare sull’imbarcazione era infatti gravissima. Non c’era più acqua dolce negli impianti da più di 40 ore, equipaggio e migranti erano costretti a lavarsi con le bottiglie di acqua minerale. Anche la presenza a bordo di rifiuti derivanti dal salvataggio (vestiti impregnati di benzina e di deiezioni) rappresentava un serio pericolo. Ma l’appello è rimasto inascoltato

Qualche giorno dopo Mediterranea ha formalmente diffidato il comando generale delle Capitanerie di porto, preannunciando una denuncia penale per omissione d’atti d’ufficio.

Secondo la ricostruzione di Mediterranea, Mrcc Roma (il Maritime Rescue Coordination Center italiano, l’ente preposto a coordinare i soccorsi a mare delle navi battenti bandiera nazionale), pur essendo stata avvisata immediatamente, non ha mai preso formalmente in carico la gestione di questo evento Sar (search and rescue) né ha mai assegnato alla Mare Jonio un porto sicuro. E questo anche se, in una mail, si sia impegnato a sollecitare in tal senso le autorità italiane competenti.

Tutti gli  ospiti, si legge nella mail, sono stati torturati in Libia e il medico di bordo ha riscontrato “sindromi depressive legate al loro tragico vissuto, all’esperienza della morte di sei compagni di viaggio e all’attuale situazione di incertezza e di sospensione del diritto”, per cui ci sono tutti “gli estremi del trattamento inumano e degradante”.

Poi, finalmente, il 2 settembre la Guardia Costiera ha riconosciuto la situazione di emergenza che si era venuta a verificare sull’imbarcazione e ha disposto, come sappiamo, lo sbarco di tutti i migranti.

Nonostante che l’autorizzazione a sbarcare sia stata data dalla Guardia Costiera, la Guardia di Finanza ha però ugualmente comminato  a Mediterranea la multa di 300.000 euro per violazione del decreto sicurezza bis e predisposto il sequestro della Mare Jonio.

Ci chiediamo: era proprio necessario, in nome della sicurezza nazionale, imporre questi giorni di ulteriore sofferenza a persone così provate?  è proprio necessario accanirsi tanto su chi si macchia del “reato di umanità”?E ancora: saremo capaci noi italiani di porre fine a questo sadismo gratuito, dovuto solo a ignobili giochi propagandistici?

Quello di cui siamo sicuri è che  in ogni caso ci penserà la Storia a giudicare chi si è reso colpevole di una tale  disumanità e di una tale disumanizzazione delle coscienze.

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